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L’agricoltura intensiva, o industriale, che fa uso di fertilizzanti è un tema molto acceso e caldo poiché si collega a argomenti molto complessi e delicati come l’alimentazione mondiale e l’impatto ambientale. Ma come è nato l’uso dei fertilizzanti chimici in agricoltura?  Tutto nasce dall’esigenza di assorbire il nitrato dal terreno. In nitrato è un nutriente essenziale per le piante. L’assorbimento dal terreno ne determina un impoverimento che viene integrato attraverso lunghi processi naturali come la decomposizione delle carcasse di animali. Oppure può essere aggiunto dall’uomo come fertilizzante. Senza l’utilizzo dei fertilizzanti, l’agricoltura sarebbe in grado di produrre cibo solo per 4 miliardi di persone. Una quantità decisamente insufficiente per gli oltre 7 miliardi di persone che popolano attualmente il nostro pianeta.

Il processo Haber-Bosch

Lo sviluppo dei fertilizzanti avvenne grazie al processo sviluppato dal chimico tedesco Fritz Haber nel 1908, anche conosciuto come processo Haber-Bosch.
Questo processo consente di sintetizzare ammoniaca, principale molecola per la produzione di fertilizzanti, dall’azoto presente nell’aria che respiriamo normalmente.
Proprio #inquestogiorno27 agosto del 1874, nacque il chimico tedesco Carl Bosch. Fu egli che, nel 1913, perfezionò e rese commercializzabile il processo Haber, rendendo possibile la produzione in larga scala di ammoniaca. Oggi questo processo, che consuma l’1% del totale dell’energia del mondo, è in grado di sfamare il 30% della popolazione mondiale. Lo straordinario contributo che ha dato alla crescita dell’agricoltura, ha reso questo processo una delle più significative invenzioni del XX secolo e valse ai due chimici il premio Nobel per la chimica.

L'ammoniaca

L’ammoniaca è una delle molecole chimiche più prodotta al mondo. Ogni anno vengono prodotte circa 131 milioni di di tonnellate. Una quantità paria 30 milioni di elefanti africani che pesano circa 4.500 kg ciascuno!!! Di questi, circa l’80% è usato per produrre fertilizzanti. Il restante 20% viene usato nelle lavanderie industriali e nella produzione di altri composti azotati come l’acido nitrico.

Il problema dell'uso dei fertilizzanti

Recenti studi hanno dimostrato che la metà dell’azoto di questi fertilizzanti non è assorbito dalle piante ma è stato trovato nell’aria e nelle acque danneggiando gravemente l’ambiente. Naturalmente Haber non aveva previsto questo aspetto ambientale. Oggi si stanno studiando nuovi metodo per produrre fertilizzanti più efficienti e che non abbiano lo stesso impatto ambientale.

Agricoltura sostenibile

Secondo recenti ricerche, pubblicate sulla rivista Nature Communication e riportate anche su “Le Scienze“, teoricamente si potrebbe soddisfare il fabbisogno alimentare mondiale senza fare uso di fertilizzanti e insetticidi. Ad esempio promuovendo la rotazione delle colture al fine di favorire i cicli naturali dei nutrienti. Dallo studio è emerso che per raggiungere questi obiettivi, la superficie coltivabile dovrebbe aumentare di un 33%, gli sprechi alimentari dovrebbero essere dimezzati e i terreni destinati alla produzione di mangime per animali ridotti del 50%. Gli effetti positivi sull’ambiente sarebbero evidenti a parte un aumento dell’erosione dei terreni del 10-20%.

17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile: numero 2 - Fame Zero

La nutrizione è il secondo dei 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile promosso dall’ONU (l’Organizzazione delle Nazioni Unite). L’uso smodato di fertilizzanti e biocidi in agricoltura e la forte differenza di disponibilità di cibo nel mondo è un problema che aumenta la sua importanza all’aumentare della popolazione mondiale. Per questo l’ONU se ne fa carico promuovendo campagne di sensibilizzazione sull’utilizzo responsabile di fertilizzanti e biocidi e su una maggiore attenzione alle diete evitando sprechi o eccessi. Migliorare la qualità del cibo deve essere una fase fondamentale per poter raggiungere l’obiettivo Fame Zero.

Conclusioni

Il futuro della popolazione mondiale è strettamente legato all’agricoltura e all’uso di fertilizzanti, di biocidi ed ad una maggiore coscienza da parte di tutti sull’uso responsabile delle risorse a disposizione. Ognuno di noi può dare il suo piccolo contributo a questa causa modificando il proprio modo di nutrirsi e promuovendo un consumo razionale del cibo disponibile, riducendo gli sprechi.

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